WILLY del sabato, 9 gennaio

Primo articolo del nuovo anno.

Chi mi segue su Instagram sa che ultimamente me ne sono andato a zonzo per prati e paludi (neonate dalla pioggia di queste settimane) e, stupefatto delle bellezze del Creato, mi sono messo come al mio solito a raccontare di Shakespeare. Plausibilmente, al di là della passione e dell’interesse che nutro per il mio amatissimo Genio, quello che lui ed io abbiamo veramente in comune (ed è per questo che forse ci siamo incontrati) è proprio l’amore per la Natura, intesa sia come “mondo” sia come “natura umana”. Sì, è vero, “tutto il mondo è un palcoscenico” (Come vi piace). Questo perché, secondo me, tutto il mondo è talmente bello che andrebbe usato come fosse un palcoscenico. Ed è proprio ciò che mi ripropongo di fare quest’anno.

Voglio andarmene di più a zonzo – Covid permettendo – e trovare Shakespeare, e parlarvi di Shakespeare. Voglio girare dei piccoli documentarini, con il mio cellulare – nulla di troppo complicato – e farvi vedere dove si annida Willy nel mondo, appena fuori di casa. Sarà questa la mia dimensione di “esploratore shakespeariano”: zainetto in spalla, acqua, panino e via.

Il primo documentario che voglio provare a girare sarà su Roma, a proposito del rapporto fra Shakespeare e Roma. Vi parlerò del Tito Andronico, di Giulio Cesare e di Coriolano. E vi racconterò cosa significava Roma per Shakespeare e perché ha ambientato certe vicende qui nella capitale.

È buffo (e anche un po’ commovente, scusate, ma solo per il sottoscritto) quando finalmente tutti i tasselli del puzzle sono stati sistemati e l’immagine si rivela chiara. Ovviamente, il puzzle in questione sono io, e l’immagine di cui sto parlando è il mio destino che si compie. Ho cominciato a fare teatro perché credevo di voler fare l’attore, e poi il regista. Credevo che sarei diventato un grande attore, o un grande regista. Niente. Ma adesso… quanta gioia mi da il mio zainetto! Jeans, giaccone, scarpe comode, cioccolata nelle tasche e… via, libero come il vento a parlarvi di passioni, amore, odio, gelosia, pensieri, vita, morte, notte, giorno, musica…

Quando anni fa viaggiavo di qua e di là per mille esperienze diverse, alla ricerca di un falso me, era solo un viaggio sbagliato. Mi sentivo libero, sì è vero, ma non lo ero. Mille esperienze diverse non sono un viaggio, non sono libertà. La casa che avevo lasciato, cioè “me stesso”, dalla quale ero fuggito anche con un notevole sprezzo, inevitabilmente si rifaceva sempre sentire, e mi richiamava a sé. E così smisi di viaggiare inutilmente. Cominciai a viaggiare da fermo, chiuso in casa, anzi, chiuso in cucina. Willy l’esploratore shakespeariano è nato in cucina. Anni fa.

Ora posso ricominciare un altro viaggio, fuori. Ma questa volta è quello vero, quello giusto. Ora so chi sono, e chi non sono. E chi non voglio essere. Insomma, parafrasando il filosofico Bolingbroke nello scintillante Riccardo II

        Ogni tedioso passo che facevo

        non ha fatto che ricordarmi quanto mondo,

       vagando, mi allontanava dai gioielli che amo.

       Non ho dovuto forse servire un lungo apprendistato

       verso sentieri stranieri, per poi, alla fine,

       avere una libertà, mia, scaturita da niente altro

       se non dal fatto che ero solo un viaggiatore verso il dolore?

E adesso basta col dolore!

EP alias Willy

 

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